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mercoledì 13 luglio 2011

R

racamà v.tr. (tess.) 1. Ricamare. 2. (fam.) Spec. assol., anche nell’espressione ricamarci (sopra), riferire un fatto aggiungendo particolari di fantasia, commenti e valutazioni personali superflui.
racämə s.m. - Ricamo.
rrachèitə p.pass. di arrachè, arrochito, diventare roco.
racanèllə s.f. - Raganella, strumento di legno costituito da un perno che funge da manico sul quale è montata una ruota dentata che, sfregando contro una lamella di legno o di ferro, produce un suono simile al gracidio delle rane; è usato nei giorni di venerdì e sabato della settimana santa, quando le campane delle chiese rimanevano “attaccate”.
racanèllə s.f. (cuc.) - Tagliapasta, ruota dentata, per tagliare la sfoglia.
racchjə s.m. - Arnese rudimentale adoperato dai contadini per recuperare oggetti caduti nel pozzo; era costituito da una ruota di ferro con un raggio al quale era saldato un manico; al cerchio erano sospesi tre o quattro ami.
racchjə s.f. (pl. lə racchjə) - Orecchio. Contro il mal d’orecchio si usava il latte di una donna che alleva un figlio maschio, veniva messo all’interno dell’orecchio e poi si otturava con la bambagia: stà a recchjə rittǝ, è attentissimo.
racchjə di libbrǝ s.f. - Fungo Helvella.
racciàppələ s.m. - Graspo, ciò che resta del grappolo d’uva dopo che sono stati tolti gli acini.
rachəmə s.m. - Ramarro (Lacerta viridis).
rachijà v.tr. - 1. Avere la raucedine, il catarro, rantolare. 2. Con riferimento ad apparecchi radiofonici, televisivi e sim., emettere suoni stridenti e fastidiosi, dovuti all’imperfetta sintonia
radà v.tr. - Raschiare, il piano della madia, la vernice delle porte e sim.
radechə s.f. radici.
radəmaisə s.f. (cuc.) - Arnese metallico, in forma di piccola zappa, usato, soprattutto nel passato, per raschiare il piano della madia dopo aver impastato il pane, i maccheroni, ecc. e in particolare per togliere via la pasta che vi sia rimasta appiccicata.
radatìṷrə s.f. - Il prodotto ottenuto dopo aver rasciato il piano dela madia dopo aver impastato il pane, maccheroni, ecc..
räfəcə s.m. - Orefice.
raffa raffə s.f. - Ruffa, calca di persone che si affollano per prendere, arraffare qualcosa.
raffənè v.tr. - Affinare, propriamente di liquido, divenir chiaro.
raggiáṷnə s.f. - Ragione. La raggiáṷnə è də lə fessə, la ragione è degli stupidi Per troncare la discussione è bene attribuire la ragione allo sciocco che si intestardisce nel reclamarla a sè.
rágnə s.f. - (med.) 1. Scabbia, dermatosi pruriginosa causata da diverse specie di Acari, spec. dall’acaro della scabbia, la cui femmina scava nell’epidermide cunicoli in cui depone le uova, causando vesciche e papule a cui si associano pustole e lesioni da trattamento. Espressioni: lu cchiù pulèi̭tə té la rágnə, il più pulito ha la rogna(il proverbio vuol far risaltare che in questo mondo tutti hanno un difetto, e la rogna sarebbe il meno grave). 2. (bot) Malattia dell’ulivo (Pseudomonas syringae).
rái̯tə s.f. - Rete: la rái̯tə də lu lettə, la rete del letto.
rajà v.intr. - Ragliare. • Prov.: candə l’omenə candə vò la majə, candə l’asenə rajə vo la pajə. Nə rijə e nə mijə,
ràjə s.f. - Rabbia, collera, stizza, ira. • Prov. La ràjə va a cavallə e arvè a petə, la rabbia va a cavallo e torno a piedi, detto rivolto a chi è altezzoso e sprezzante, perché impari a comportarsi gentilmente se non vuole perdere la stima e la benevolenza degli altri e finire per essere disprezzato.
rái̯nə s.f. - Sabbia.
rallə s.f. - Bacchetta di legno, munita di un pungolo a una delle estremità, e di una specie di spatola all’altra: serviva per radere le zolle di terra attaccate al vomere dell’aratro.
ramàccə s.f. [lat. reg. ramacja]. - (bot.) Gramigna (Cynodon dactylon), è la pianta infestante più conosciuta al mondo; fraseol.: harvè gna la ramaccə, riprende, rispunta come la gramigna; ramaccə senza vattə, chi si adatta volentieri a mangiare di tutto.
ramə s.f. - Ramo.
randalupèinə s.f. , (bot.) - Erba sulla (Hedysarum coronarium).
rangə s.m. - (fig. e fam.) Svarione.
rangətə agg. - Rancido, di grassi o di cibi grassi che, alterandosi a causa di un processo di ossidazione, hanno acquistato un odore e un sapore forte, acre e sgradevole.
ràngṷə s.f. - Roncola.
rapàngulə s.m. - (bot.) Borsapastore comune (Capsella bursa-pastoris). È una pianta commestibile dal sapore simile al cavolo. rasàṷrə s.m. - Rasoio, strumento per radere costituito da una lama affilatissima e da un manico che le fa da impugnatura e da custodia (detto anche rasoio a mano libera).
rašcà v.tr. - Raschiare, pulire, asportare; fraseol.: mə raschə ngannə, mi raschia la gola.
rašcahéttə s.f. (bot.) - Salsapariglia (Smilax aspera) : pianta lianosa sempreverde con fusti legnosi e rami muniti di spine e cirri. Foglie alterne, coriacee, cuoriformi con apice acuto, spinose lungo il margine. Fiori dioici piccoli e odorosi, verdi-giallastri, disposti in fascetti. Frutti: bacche sferiche rosse. ‣ Part. pass rascatə anche come agg.: graffiato.
ràšcə agg. s.m. (pl. Rišcə) - Rosso: lə fasciulə rišcə, i fagioli rossi; lu vèi̯nə ràšcə, il vino rosso; lu ràšcə dell’euvə, il tuorlo. Prov. lə rišcə nnendə meurə ca lə caniscə,.
rašchə s.m. - Graffio, scorticatura.
rašciattə s.f. - Spolveratina, sottile strato di neve.
rašciàṷnə s.f. - Schiaffo dato con il dorso della mano.
rašciə s.f. - Patina, incrostazione.
rašciə s.f. - (itt.) Razza, nome comunemente dato ad alcuni pesci dell’ordine dei Raiformi.
rasə agg. - Di misura, spianato. pareggiato: accatt’a rasə e vannə càlmə, compra a raso e vende a colmo, di chi in commercio ci rimette.
rasəlàunə s.m. - Solco, non eccessivamente profondo, scavato dopo l’aratura, destinato a raccogliere le acque piovane perché siano convogliate nei ruscelli
ràsəlallə s.f. - Piccolo solco per irrigare.
ràsələ s.f. - .
ràselə soccə - Tagliare corto dappertutto.
raspáṷse agg. - Ruvido.
raspə s.m. - Grappolo dell’uva.
rasíṷrə s.f. - 1. Residuo del fieno o paglia che le bestie lasciano nella mangiatoia. 2. Avanzi di cibi: armagnamǝ la rasíṷrə, rimagiamo gli avanzi.
rattà v.tr. - 1. Grattare. 2. Grattugiare. ‣ Part. pass. rattatə anche come agg.: grattato.
rattacascə s.f. - Grattugia. • Espressioni (con uso fig.): Gnurante gnè na rattacascə,
rattə agg. (pl. rittə) - Rotto.
rattənnə - Grattugiata.
rattusə agg. - Focoso, spec. con donne, libidinoso.
ràṷmbə v.tr. - Rompere: so’ rattə lu piattə, ho rotto il piatto; mettere mano: so’ rattə la vəndrəcéinə, ho messo mano alla ventrecina.
razzə s.f. - Razza, stirpe.
rəbbèllə nella loc. mattə a rəbbèllə, mettere a soqquadro.
réccə s.m. - (zool.) Riccio (Erinaceus europaeus). • Espressioni (con uso fig.) e prov.: tè lu réccə a la saccoccə, visto che il riccio punge quello ha paura di mettere le mani in tasca per prendere i soldi, espressione riferita a chi non mette mai le mani in tasca per offrire.
réccə agg. - Riccio, di capello, di pelo più o meno ritorto su se stesso: tè lə capellə réccə.
rǝcècǝnə agg. - Cattivo odore vaginale, simile all’odore acre di pesce marcio: pizzə də rǝcècǝnə.
récǝnə s.m. - (bot.) Ricino (Ricinus communis): ujjǝ dǝ récǝnǝ, olio di ricino, liquido viscoso, di sapore sgradevole, usato, spec. in passato, come purgante.
rəcheccə s.m. - Germoglio giovane nato dal pedale dell’albero.
rècchə agg. ricco. • Espressioni e prov.: lu rècchə fa coma vé, lu puvəréllə fa gnà pé, il ricco fa come vuole, il povero fa come può.
rəcchíaṷnə s.m. - Pederasta, effeminato
rəcchièjǝnə s.m. - Orecchino.
rəcchíṷnə s.m. - (med.) Orecchioni, parotite.
rəciucǝs.f. - Cicaleggio intorno a un fatto, commenti fatti da più persone riunite, pettegolezzi.
rəddéi̯chə s.f. (bot.). - Ortica (Urtica dioica).
rəffaldə s.f.- Manrovescio: mo t’accoppə na rəffaldə tə faccə jè a cul’arfillə.
réffə s.f. - Lotteria pubblica, il cui ricavato è devoluto a beneficio della festa d’un santo.
rèfələ s.m. - Neve ammucchiata dal vento, mucchi di neve.
rəfóstə s.f. - Differenza, residuo.
reidə v.tr. - Ride.
ré̤i̯chə s.f. - Riga, stecca diritta di legno o di metallo, per tirare linee.
réi̯nə s.m. pl. - Reni, zona lombare: dulàṷrə di réi̯nə, lombaggine.
réipə s.f. - Ripa, luogo alto e scosceso, ripido, dirupato. Toponimo: la réipə.
réi̯sə s.m. (bot.). - Riso (Oryza sativa).
rəmbrangà v.tr. - Ricompensare, risarcire.
rəmbrungiè v.tr. - Rimproverare; rinfacciare.
rǝmbupazzà v.tr. - Agghindare, abbellirsi, vestirsi con studiata eleganza. veidǝ a quellǝ gnà s’è rǝmbupazzatǝ, guarda quello, che si mette ancora in ghingheri.
rəmediə s.m. clistere.
rəmpupazzatə
rənàzzə s.f. - Terreno sabbioso.
rèndə rèndə loc.avv. - Rasente rasente, vicino vicino: vàttənə rendə rendə e abbad’ a tta, cammina ai bordi della strada e attento a te!.
rənəciàllə s.f. - Nericelli sorte di fichi neri e piccoli.
rəngrècchə s.m. - Lunghezza della falangetta del pollice: nu palmə e na rəngrecchə, è un palmo e mezzo pollice.
rəngrècchə v.tr. - Montare sopra.
rənʒàcchə s.f. - Rientranza di muro, vuoto lasciato da un mobile.
resapà v.tr. venire a sapere, sapere per via indiretta, venire a conoscere attraverso persone o circostanze.
rəsatə s.f. - Risata. ‣ Dim. rəsatèllə.
rəšchə s.f. - Canapa di scarsa qualità. Mandrecchjə də rəšchə, strofinaccio.
rəšciulə s.m. - (itt.) Triglia di fango pesce (Mullus barbatus).
rəsébbələ s.f. - Erisipela: la rəsébbələ: neuvə iùrne crascə, neuvə iùrnə ammànghə, la risipola è una malattia che aumenta nei primi nove giorni, regredisce nei nove successivi. Malattia infettiva della pelle caratterizzata da chiazze rosse e da gonfiore. L’erisipela viene incantata per tre volte con l’olio d’oliva, per tre volte con la penna della gallina nera, per tre volte con la fede d’oro e ancora per tre volte con un amuleto d’argento.
rèssə v.intr. - Essere: gnà po’ rèssə, come può essere.
rəstráppələ s.f. - Stoppia, residui degli steli di grano o di altri cereali, che rimangono sul terreno dopo la mietitura.
rətannə agg. - Rotondo: fazzèṷlə a la rətannə, fazzoletto attorno al viso e legato alla nuca.
rǝtǝchèniə s.m. - (med.) Morbillo.
réttə avv. - Dritto. Loc a la réttə, impiedi.
réttə agg. - Dritto, destro: cameinə réttə réttə, cammina dritto dritto.
reulə s.f. - Semenzaio.
réṷsə s.f. (bot.) - Rosa.
rǝvéllə s.m. (pl. rivillǝ). - Forza, volontà d’animo, brio.
rəvèrzə rovescio, piegatura; imboccatura delle lenzuola; telo ricamato, poggiato sul cuscino, al solo scopo di abbellire il letto; colpo inferto col dorso della mano .
rézzə s.f. 1. - Rete metallica per recinto di orti e sim., reticolato. 2. Rete del letto.
rezzèllə s.f. - Vivacità eccessiva, è irrudicibile.
rialà v.tr. - Regalare.
rialalatə p.pass., rialà regalato.
ribbiffə s.m. - Ruttino, emissione brusca e rumorosa attraverso la bocca di aria accumulata nello stomaco durante l’assunzione del cibo e di gas prodotto dalla digestione.
riccə s.m. - Brivido.
riccitillə s.m. - Truciolo.
riculə s.m. - Bruco, millepiedi.
rièllə s.f. - Riga, stecca diritta, di legno o di metallo ad uso dei muratori.
ri ri ta tà voce per chiamare il maiale.
riccuə riccuə fig. - Andare accovacciato, ricurvo.
rijalə agg. - Di una varietà di fico primaticcio, verde o giallognolo, assai pregiato.
risə avv. - Rasente, lungo, accosto: risə risə a lu mìṷre.
rissə s.f. - Terreno dopo la mietitura.
rìṷmə s.f. - la jervə də lu rìṷmə, camedrio (Teucrium chamaedrys), le foglie sono impiegate nella preparazione di boli alimentari da somministrare oralmente, con l’aiuto de lu mazzallə (mazza di legno rivestita -mazza rivestita di feltro o di cuoio alla sommità uno straccio arrotolato), ai bovini per riattivare la ruminazione.
ríṷscə s.f. - Forfora.
ríṷtə s.f. - Ruta (Ruta graveolens) infatti era uso porla sotto il cuscino del bimbo con gli ossiuri alcune foglie pestate e...via i vermi.
riʒʒə s.f. - 1. Ruggine. 2. fig. Sentimento di radicato rancore, astio, risentimento nei confronti di qualcuno.
rocchjə s. f. - Cespo, cespuglio.
ròcələ s.m. - Rotolo di tela, di panno avvolto a cilindro.
ròffǝ s.f. - (med.) Crosta lattea, malattia cutanea dei lattanti che si manifesta con ammassi di croste e squame sul cuoio capelluto.
ròjə s.f. [a. fr. roi(s)ne ‘pialla’]. - Coltello da zoccoli, strumento del maniscalco, formato da una lama tagliente, con i due orli laterali ripiegati e infissa in un manico, per pareggiare le unghie alle bestie quando si ferrano.
rosa cacaccə s.f. - Rosa canina (Rosa canina).
ròtələ s.f. [lat. rŏtaruota”]. - 1. Ruota. 2. Era un gioco fatto con una ruota di una bicicletta priva di copertone e guidata con una canna o un pezzo di fil di ferro ad essa legato.
rrà s.m. - Re. • Espressioni (con uso fig.): pə la faccə də lu rrà, nən so putiutə canascə lu fejjə.
rròbbə s.f. - 1. Roba, eredità: la rròbbə də l’avarə sə lə magnə lu sciampagnonə, la roba dell’avaro la sperpera il prodigo (Questo avviene soprattutto quando un figlio spendaccione e sconsiderato dilapida in breve il patrimonio che il padre ha accumulato in tanti anni di fatiche e di sacrifici. Quando il denaro non lo si è guadagnato, non lo si considera. Ognuno deve conoscere il costo del benessere per apprezzarlo a sufficienza.). 2. estens. Stoffa, tessuto: é nu bellə pezzə di rròbbə, è un bel pezzo di stoffa.  pianə e costə è tuttə rròbba nostrə.
rócchiə s.f. - Cespo, cespuglio, siepe.
rrugnunèitə agg. - fig. Scarsamente sviluppato, misero d’aspetto, stentato.
rruʒʒunèitə - Arrugginito
rüachə s.m. - Il respiro affannoso dei moribondi: tè lu rüachə di la mórtə, ha il rantolo dell’agonia.
ruàllə s. f. [a. fr. ruele] . - Vicolo di paese. ‣ Dim. ruəlliccə.
rucàccə s.m. - Germoglio.
ruciulià v.tr. - Rotolare che significa precipitare.
ruchiài̯nə agg. - (gastron.) Ripieno, ciò che serve a riempire, a imbottire, a farcire: lə cillə archiei̯nə, dolce ripieno.
rucchjə s.m. - Rocchio, pezzo, qualunque ne sia la forma: nu rucchjə də panə, un pezzo di pane.
ruculézzə s.f. - (bot.) Liquirizia (Glycyrrhiza glabra), con fiori violacei o bluastri e fusti alti fino a 1 metro, originaria delle regioni mediterranee, le cui radici hanno proprietà antispasmodiche, diuretiche e ipotensive.
rucunattə s.f. - Armonica a bocca; armonica a due bassi.
rugnàṷnə s.m. (pl. Rignìunə) - Rene di bestia macellata.
rugnunàtə s.f. - Pietanza preparata con il rognone.
rullóggə s.m. - Orologio; fraseol.: va gnè nu rullóggə, è preciso come un orologio; procede speditamente; ci pu’ rmattə lu rullóggə, è preciso come un orologio.
rumbranghə s.m. - Rimborsare, risarcire.
rumè v.tr. - Atto del ruminare, masticare; in senso lato, mangiare.
rundunèllə s.f. - Rondine.
rungi̯attə s.m. - Falcetto, roncola.
ruscarìllə agg. - Croccante, riferito a cibo: invitante da mangiare.
rusciucà v.tr. - è l’atto si spezzare tra i denti qualche cosa con un lento e continuo movimento della bocca.
rušcéttə agg. - Uomo dal pelo rosso.
rusciucà v.tr. - Rosicchiare.
rusciucáṷnə s.m. - Avaro, spilorcio.
russillə s.m. - (Lonicera caprifolium) Caprifoglio comune.
rutèllə s.m. - 1. (pirot.) , ruota di materiale leggero alla quale sono applicati uno o più fuochi d’artificio disposti in modo da farla girare vorticosamente quando sono accesi. 2. Uso fam.: j’ manchə na rutèllə, di persona bizzarra, che non si comporta con perfetto equilibrio (più com. gli manca qualche venerdì).
rutràngulə s.m. - 1. Arnese di legno  impiegato  per allargare il grano e il mais messo ad asciugare. 2. Persona trasandata: sembrə nu rutràngulə.
rutrattə s.m. - Fotografia, quadro, pittura.
rutulallə s.f. ruotellina.
ruturnatə s.m. - Vino ottenuto con la fermentazione del mosto e delle vinacce.

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