Pages

mercoledì 13 luglio 2011

B

bbabbà s.m. (fanc.) - Bere.
bbabbəlonïə s.f. [dal nome più com. dell’antica città di Babele], solo al sing. - Disordine, tumulto, gran confusione. E ch’ è ‘ssa babbəlonïə!
bbaccajà v. intr. - 1. Vociare, gridare facendo strepito. 2. Altercare, discutere ad alta voce. Stannə sempə a bbaccajà!
bbaccalà s.m. [dallo sp. bacalao, dal fiamm. bakkeliauw]. - 1. Merluzzo seccato e salato. 2. (fig., fam.) Persona stupida, credulona, malaccorta.
bbaccàttə s.f. bacchetta. • Espressioni: li tinghə a bbaccàttə, l’ho sotto controllo.
bbaculé - Affievolire, affievolirsi.
bbaculeite agg. - Divenir debole
bbafagnə s.f. - Folata di aria calda; folata di odore sgradevole.
bafarellə s.f. - Alito di vento.
bbafə - Alito di vento.
bbafennə s.f. - Fetore che esce improvvisamente da qualche luogo e urta le narici, zaffata.
baffàṷnə s.m. - Uomo che ha lunghi e folti baffi. Era un grido un appello comune, quasi un intercalare. Era il «Piove, governo ladro!» dei tempi fascisti. Baffone era, naturalmente Stalin.
bbaffə s.m. Baffi: mə fì nu bbaffə,  locuz. di uso colloquiale ma di tono volg. e d’intenzione offensiva,non m’importa nulla; anche riferito a persona, per significare che non la si teme, che non s’intende tenerne conto;  i pizzə lə baffə, per indicare una persona furba.
bbagàscə s.f. [dal provenz. ant. bagassa, fr. ant. baiasseservente, fanciulla, bagascia”, di etimo incerto] - spreg. - Donna di cattivi costumi, sgualdrina. • Espressioni (con uso fig.): canda ləteghə lə bbagàscə s’arcapə lə matassə,  quando le serve litigano tra di loro si dipanano le matasse, ovvero vengono a conoscersi le magagne.
bbagnà v.tr. inaugurare, festeggiare con un brindisi, un rinfresco e simili.
bbagnə s.m. bagno: ujə mə vajə a fà nu bagnə all’Asənellə, oggi mi vado a fare un bagno al Sinello.
bbahànʒə s.m. - Bigoncio, bigoncia (dal latino bis due volte e congius antica misura di liquidi contenente sei sestieri) - è un vaso di legno composto da doghe alto circa 90 cm. Alla base misura circa 40 cm., mentre alla bocca ne misura circa 60 cm. Adoperato soprattutto nella vendemmia.
bbahattèllə s.f. - Fraschetta, donnetta leggera e vana, puttanella. • Espressioni: nghi callə tə vu mattə? E na bahattèllə! Con lei ti vuoi mettere? E una fraschetta.
bbajardə s.m. [dal a. franc. baer]. - Arnese a forma di barella usato soprattutto per trasportare il letame dalla stalla al letamaio.
bbalè̠iscə s.f. - Tasca interna dell’abito o del soprabito maschile dove generalmente si tiene il portafoglio.
bbalènə s.f. - In usi fig., e in similitudini, persona, spec. donna, molto grossa.
bbalènghə s.m.- Persona tarda e inetta.
bbaləcàunə s.m. - Balcone.
bballatìṷrə s.m. - Ballatoio.
bbammə s.f. - Bomba.
bballarillə s.f. - Trottola.
bballatìṷrə s.m. - Ballatoio, pianerottolo.
bbambǝnéllə vezzeggiativo del bambino Gesù.
bbammacə s.f. - Ovatta.
bbandàṷnə s.m. - (pl. bbandìṷnə)Bidone, lamiera di latta.
bbandèstə s.m. e f. - Musicante, bandista.
bbangarìllə s.m. - Deschetto, tavolino da lavoro dei calzolai.
bbangattə s.m. [fran. banquet] - Seggiolino.
bbangáṷnə s.m. - Bancone, specialmente del falegname.
bbanghèttə s.m. - Trespoli, cavalletti del letto.
bbanghə s.f. - [provenzale e francese banc]. Tavolo usato per mangiare.
bbanghə s.f. - Banca. ‣ Locuz.: la bbanghə də lu scivelə, banca che non esiste.
bbànnə s.m. [dal got. banwo «segno»]- Bando, pubblico annuncio, quello che veniva notificato pubblicamente a suon di tromba : iettà lu bbànnə, annunciare, pubblicare. (dal basso latino bannum)
bbannetàṷrə s.m. - Banditore del municipio: andava in giro per i quartieri, dave uno squillo di tromba ed annunciava ad alta voce ciò che si vendeva nella piccola piazza adibita allo smercio di vari prodotti: frutta, verdura, pesce ecc. Per avere un’idea più precisa di come avveniva la faccenda, riportiamo il testo di un bando tipico: “chə vo’ ccattà lu pascə è rruetə Mannarillə.
bbarattèndə s.m. - Barista.
bbargenə s.m. - (bot.). - Albicocco varietà pregevole dell’albicocco comune, perché porta frutta grosse e gustose; il nocciolo è dolce ed ha il sapore della mandorla fresca. (Prunus armeniaca).
bbaschijə s.f. - Bascula.
bbassafràttə s.m. - 1. Popolino. 2. Cespugli.
bbassàttə s.f. - Gonna, gonnina.
bbasulàtə s.m. [lat. basis «fondamento, sostegno»]. - (edil.) Lastricato, tipo di pavimentazione formata da lastre di pietra squadrate.
bbaštàṷnə də san Giuseppə s.m. - (bot.) Malvarosa (Althaea rosea).
bbastejjə s.m. - Grande bottone.
bbattaréjə s.f. - Batteria di bombe di carta nel fuoco pirotecnico.
bbattòcchiə s.m. [batuaculum, der. di batt(u)re «battere«]. - 1. Batacchio: arnese metallico di varia foggia, spesso artisticamente lavorato, fissato all’esterno di porte e portoni, usato per bussare. 2. Organo sessuale maschile. 3. Arnese per la battitura dei cereali e di altre piante da seme, formato da due bastoni, detti rispettivam. manfanile (quello più lungo che costituisce il manico) e vetta, uniti da una correggia di cuoio (gómbina). 4. Ferro che sta sospeso nell’interno della campana e che, percuotendola, la fa suonare.
bbaullattə s.f. - Bucatini.
bəcattə s.f. - Biga, calessino.
bbəndattə agg. - Benedetto. Col verbo essere, spesso sottinteso, è espressione di lode, di esaltazione, di ringraziamento: scì bbəndattə.
bbenemè escl. - Benemio.
bbərlócchə s.m. - Ciondolo.
bbərtáṷsə s.f. - Occhiello, piccolo taglio praticato nella stoffa di un indumento, di un capo di biancheria e sim., orlato con del filo affinché non si slabbri, nel quale si fanno entrare i bottoni.
bbèstiə s.f. (fig.) scherz., persona: gna stragnə la bbèstiə!, come stringe la bestia.
bbèṷnə agg. s.m.,, avv. buono. avv. bene: stà bbèṷnə Rocchə, stà bbunə tutt’ la Ròcchə, sta bene Rocco sta bene tutto il paese.
bbiangaréjə s.f. - Biancheria, dote.
biàitə s.f. - Bietola (Beta vulgaris). Esp.: Persona insulsa e sciocca, semplicione, si cchiù stiputə dell’acqua də la bbiàitə.
bbicchjratə s.f. bicchierata: bevuta fatta in compagnia per festeggiare qualcuno o ritrovarsi fra amici.
bbinde s.f. - Macchina da sollevamento del tipo del martinetto, in genere di piccola mole e azionata a mano, atta a innalzare carichi, anche rilevanti, a piccola altezza.
bbisàgnə s.m. - Bisogno, necessità.
bbìstə s.f. - Busta.
bbištijazzə
bìṷscə s.m. - Buco: tè nu bìṷsce di chiule, ha una fortuna sfacciata.
bblusattə
bbobbò s.m. - Nome fanciullesco per indicare i dolci, qualche ghiottoneria.
bbóccə s.f. - Bottiglia un po’ larga.
bbompàisə s.m. - Buonpeso, vantaggio sul peso per contentare chi compra.
bbonàlmə s.f. - Defunto (detto con senso d’affettuosa e rispettosa memoria) come attributo (m. e f.): la bbonàlmə də mammə, la buon’anima di mia madre.
bbonapəzzàtə s.f. - (iron.) Per significare cattivo soggetto, tipaccio; con senso attenuato, di ragazzo che ne combina di tutti i colori.
bbòna s.f. - Buona (normalmente), e precede sempre il nome: na bbòna fammənə, un buona donna.
bbòttə s.m. [deverb. dell’ant. bottarepercuotere’]. - 1. Colpo di arma da fuoco. 2. locuz. avv. a bbòtt’ a bbòttə, di quanto in quanto, a volta a volta. Espressioni: tuttə nghə na bbòttə, in una unica soluzione; ha vìutə na bbòttə tra càpə e collə, ha avuto una botta tra capo e collo; i so’ dàtə na bèlla bòttə, sono a buon punto; mə so fattə na bbòttə? mi sono fatto una scopata?; Faciamə na bòttə? Facciamo una partita a carte?; fig. ‣ Dim.  buttuciallə.
bbrachèttə s.f. - Mutande.
bbrangatèllə s.m. - Gradinata esterna alle abitazioni, che dà accesso al piano rialzato.
bbrascièṷlə s.f. - Polpetta. ‣ bbrasciulattə.
bbréchə s.m. - Scapolare, breve, abitino di stoffa entro cui si pone la limatura del ferro, un capello, sale, che si appende al collo, contro il malocchio.
brətəlezzə s.f. - Pasta stracotta, fanghiglia.
bbrèsculə s.m. - Manrovescio.
bbréṷdə s.m. [ dal germ. *brod]. - Brodo. Espressione: jə fa malə lu bréṷdə grassə, essere stomacati dal brodo grasso: avere tutto dalla vita no sempre è una cosa buona perché il troppo fa male e potrebbe accadere come a chi, sazio dall’aver consumato un pranzo luculliano, viene nauseato da un buon brodo grasso che invece normalmente, data la prelibatezza, costituisce una pietanza da gustare a pieno.
bbrəvagnə s.f. - Vergogna.
bbríttə agg. - 1. Brutto: bbríttə com’è lu diàvələ, brutto come il diavolo. In molte locuz. si alterna, nell’uso, con cattivo, fa bbríttə fihiurə, dire o fare cosa a sproposito, riuscir male in un’impresa, in un tentativo. 2. Con uso avverbiale, e perciò invar., soprattutto nell’espressione con aria severa, di rimprovero, di minaccia: fajə bbríttə, sgridare qualcuno.
bbrudatte s.m. - Brodetto, zuppa di pesce.
bbruhandə s.m. - (pl. bbrihendə) Brigante, malvivente, un tempo, chi viveva di rapine nelle campagne o sui monti; gioco: bbrihendə e suldetə, Ci si divide in due squadre: le guardie e i ladri. Al via le guardie stanno rivolte verso un muro per un po’ di tempo, in modo da lasciare che i ladri si nascondono. Le guardie poi dovranno ricercare i ladri, catturarli e portarli in prigione (un luogo che verrà stabilito in precedenza). Ovviamente ci saranno delle guardie che controlleranno la prigione. I ladri possono essere liberati dai compagni che non sono ancora stati presi. Basta che uno tocchi un compagno in prigione e tutti si è liberi! Al termine del gioco, quando tutti i ladri sono stati catturati, si invertono i ruoli delle squadre. Vince la squadra che nel minor tempo possibile cattura tutti i ladri..
bbruscèccə s.m. - Odore di bruciato. Na pizzə di bbruscèccə, un puzzo di bruciato.
bbrusciétə p.pass., agg. s.m. - Bbruciato.
bbruttabéstiə s.f. - Diavolo.
bruttəfattə agg. s.m. - Deforme.
bbuàttə s.f. [franc. boîte «scatola, cassetta»]. - Barattolo.
Bùbbə s.f. - Bubba, marca di trattori. La Bùbbə di Piacènzə mast’Raffaelə cə penzə.
bbuccatàṷrə s.m. - Operaio addetto ad imboccare i covoni nell’apertura della trebbiatrice.
bbucchjirə s.m. - Bicchiere. Espressioni: fa la O nghi lu bucchjirə, nemmeno capace di fare una “O” col bicchiere si dice di persona completamente incapace. • Dim. bbucchjreinə s.m. - Bicchierino, piccolo bicchiere, spec. da liquore.
bbuccattə s.f. - Imboccatura della trebbai dove usciva il grano.
bbucciáttə s.f. - Bottiglia grande usata soprattutto per il vino.
bbujacchə s. f. [dal longob. *blaih «sbiadito», cfr. ted. bleich «pallido»]. -
bbujja a bujjə avv. - Proprio di chi divora anziché mangiare, inghiottire avidamente anziché bere. Frettolosamente.
bbulangèinə s.m. - Traversa di legno per attaccarvi le tirelle del cavallo fuori delle stanghe.
bbumbuccə s.f. - Nel linguaggio infantile: il bere; (scherz.) bevanda alcolica, vino
bbuscejə s.f. - 1. Bugia. 2. Culo del pollo.
buttagnə s.f. - Calura estiva soffocante.
bbuttə frase: ha da fa lu bbuttə də lu sanghə, si usa quando si vuol sottolineare che qualcuno ha ottenuto qualcosa lavorando duro e facendo sacrifici enormi.
bbuttéjə s.f. [dallo spagn. botilla «recipiente per vino» che è il lat. tardo bŭ(t)ticŭla, dim. di buttis «botte»]. - Bottiglia.
bbuʒʒarà v.tr. - Ingannare, imbrogliare: tə sə fattə buʒʒarà, ti sei lasciata ingannare.
bbuzzaréinə s.m. - Bollilatte, pentolino per far bollire il latte; tegame vecchio.

Nessun commento:

Posta un commento